08 - 09 Novembre
Teatro Gustavo Modena
Dopo il debutto in prima nazionale a Romaeuropa, la nuova creatura di Motus è ora un mostro a due teste che, attraverso due spettacoli complementari, A love story e History of hate, indaga le polarità opposte dell’esistenza umana, creazione e distruzione.
Nel comporre e de-comporre l’opera mostruosa di Mary Shelley, Frankenstein, or The Modern Prometheus (1818), il mito romantico si trasforma in grido di allarme e richiesta di empatia in questa “nuova era oscura”. Un’indagine sulle relazioni che fondano (o distruggono) la possibilità stessa di vivere insieme. Un’ indagine politica e viscerale, su cosa significa essere creaturə vulnerabili, e cercare comunque un posto nel mondo. Anche se il mondo quel posto non vuole concederlo.
In A love story ci siamo addentratə nella solitudine abissale delle creature partorite dalla fantasia di Shelley: corpi ibridi, marginali, inquieti, che cercano relazioni impossibili, affetti non normati, riconoscimenti mai concessi. Abbiamo esplorato il confine fragile tra umano e non-umano, tra desiderio e paura, tra cura e abbandono.
History of hate è il contraccolpo: è ciò che accade quando l’amore – negato, rifiutato, umiliato – si spezza. Quando l'incontro fallisce e si trasforma in rigetto. Qui la tenerezza implode, la benevolenza si deforma, e il mostro appare tra le fiamme, nel vuoto dell’ascolto, nella ferita della solitudine. Non è nato cattivo: è stato reso tale.
Poter vedere i due capitoli del progetto dedicato a Frankenstein insieme restituisce una “mappatura dell’orrore”: un viaggio nella darkness di questi giorni. E, come tutte le discese agli inferi, ci porterà noi a riveder le stelle!
Nelle recite dell'8 e 9 novembre i due spettacoli sono presentati insieme: Frankenstein_diptych (love story + history of hate).
Produzione
Motus, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE - Festival delle Colline Torinesi, Kunstencentrum VIERNULVIER (BE) e Kampnagel (DE)
Residenze artistiche ospitate da AMAT & Comune di Fabriano, Santarcangelo Festival, Teatro Galli-Rimini, Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale”, Rimi-Imir (NO) e Berner Fachhochschule (CH), con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna
Drammaturgia
Ilenia Caleo
Ideazione e regia
Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
Traduzione
Ilaria Patano
Interpreti
Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou, ed Enrico Casagrande
Scena e costumi
Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
Disegno luci
Theo Longuemare
Ambienti sonori
Enrico Casagrande
Estratti musicali di
Demetrio Cecchitelli, Dario Moroldo, David Lynch, Wovenhand, Bon Iver, Djrum, Jon Hopkins, Arvo Part, Burial, Fontaines D.C., Dans Dans, Mechanical Cabaret, Bones, Jessica Moss