Equus

di Peter Shaffer

Descrizione

«Un cavallo è solo un cavallo? Oppure è il riflesso più profondo e insondabile della nostra natura selvaggia? Equus è un viaggio nel cuore oscuro del desiderio, un rito iniziatico che affonda nel mito e nella psicologia, un’opera che esplora il mistero dell’identità e il peso del conformismo sociale. Scritto nel 1973 da Peter Shaffer, questo capolavoro della drammaturgia contemporanea racconta la storia di Alan Strang, un diciassettenne che ha compiuto un atto di violenza incomprensibile: ha accecato sei cavalli. Il compito di comprenderne il motivo spetta allo psichiatra Martin Dysart, uomo disilluso e imprigionato in un’esistenza monotona. Ma più Dysart scava nella mente del ragazzo, più emerge un universo di passione fisica e mistica, che lo mette di fronte alla propria crisi esistenziale e lo porta a interrogarsi sull’eterna lotta tra istinto e ragione, controllo e libertà.

Equus è una storia di oppressione. Alan è un giovane che ha un desiderio profondo, assoluto, una forza anche erotica che non riesce a trovare forma in una società che lo schiaccia sotto il peso del conformismo: lavora in un negozio di elettrodomestici, si stordisce davanti alla televisione, il nuovo grande oppiaceo dell’individuo che in quegli anni stava sostituendo la religione. Nel 1973 Shaffer individuava nel consumismo e nell’intrattenimento di massa i grandi strumenti di repressione dell’individuo. Cinquant’anni dopo, come stiamo? Un po’ peggio o un po’ meglio? Molti diritti individuali sulla carta sono stati riconosciuti, ma in mano abbiamo uno strumento che può impedirci di vivere il presente, e che rende i nostri desideri superflui e anestetizzati. E i nostri corpi diventano propaggini del telefono, non il contrario. Vanno allenati solo per mostrarli su Instagram.

Il desiderio è pericoloso, perché è antisociale. Per questo va soffocato, addomesticato, reso innocuo. Ma il desiderio scalpita, freme, a volte non vuole farsi mettere le briglie. E se è oppresso rischia di esplodere e distruggere invece che di nutrire e vivificare. Il nostro Equus è un’esplorazione viscerale della lotta tra il desiderio e il controllo, tra l’istinto e la ragione. Le maschere equine, i corpi che evocano il galoppo, la scenografia che si fa spazio di sogno e incubo, in cui i confini tra realtà e delirio si assottigliano. La colonna sonora, con il suo ritmo incalzante e le sue contaminazioni elettroniche, scandisce il dramma come un battito cardiaco impazzito, un crescendo ossessivo che rispecchia l’esplosione emotiva della vicenda. Equus è un’opera che interroga il pubblico senza offrire risposte facili. È la storia di un giovane che si rifiuta di essere addomesticato. È un grido, un atto di ribellione. È l’essere umano che si ricorda di essere un meraviglioso animale».
Carlo Sciaccaluga

Equus di Shaffer è stato presentato in accordo con la Concessionaria Antonia Brancati srl www.antoniabrancati.it.

Locandina

Produzione
Teatro Nazionale di Genova

Versione italiana
Marco e Carlo Sciaccaluga

Regia
Carlo Sciaccaluga

Personaggi e interpreti
Martin Dysart, psicanalista Luca Lazzareschi
Alan Strang Pietro Giannini
Dora Strang, sua madre Pia Lanciotti
Frank Strang Paolo Cresta
Ester Salomon Camilla Semino Favro
Jill Mason Giulia Prevedello
Harry Dalton, un giovane cavaliere Michele De Paola

Scene
Anna Varaldo

Costumi
Anna Varaldo

Luci
Aldo Mantovani

Regista assistente
Alice Ferranti

Maggiori Informazioni

Ci dispiace ma questo spettacolo al momento non è in programmazione

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