Un corto ispirato alla “Carmen” di Bizet per dire no alla violenza sulle donne

L’iniziativa di Regione Liguria e Teatro Nazionale di Genova

Un uomo e una donna discutono in un parcheggio sotterraneo di uno qualunque dei nostri palazzi. Lui non accetta la fine della loro relazione. Lei riafferma con forza la sua libertà. Lui la uccide.

Sembra la cronaca di uno dei tanti casi di femminicidio. È invece il finale della Carmen di Bizet, trasposto ai nostri giorni e interpretato dagli attori Sax Nicosia e Alice Arcuri in un cortometraggio diretto da Davide Livermore e realizzato dal Teatro Nazionale di Genova per la Regione Liguria in occasione del 25 novembre 2020, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’iniziativa è promossa dagli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura di Regione Liguria. I dati dimostrano in modo impressionante come durante il lockdown i casi di violenza sulle donne siano drammaticamente cresciuti. «In Italia tra il 9 marzo e il 3 giugno 2020 ogni due giorni una donna è stata uccisa in famiglia», dichiara l’Assessore Simona Ferro. «Anche in questo 2020 siamo qui a raccontare come le donne subiscano ogni giorno violenza, e non parlo solo della violenza più evidente come il femminicidio e le violenze domestiche, ma anche le violenze psicologiche, verbali, lo stalking, la differenza di salario e tutte le forme di coercizione che le donne subiscono perché ritenute a disposizione degli uomini».

«#Nessunascusa è l’hashtag con cui la Regione Liguria negli ultimi anni ha celebrato il 25 novembre, cercando di dare un messaggio chiaro nel dire no alla violenza sulle donne — spiega l’Assessore alla Cultura Ilaria Cavo — ed è importante che quest’anno sia la cultura a dire insieme a noi questo “no”, in un momento in cui il teatro e le produzioni solo apparentemente sembrano ferme e invece tanto si può costruire».

«L’arte ha la responsabilità di mostrare le istanze di una società per stimolarla a diventare migliore», sottolinea il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore. «Il finale della Carmen è un esempio di come la cultura abbia accolto temi di rivendicazione della libertà e dell’indipendenza della donna. L’abbiamo scelto con l’obiettivo di mostrare ciò che è alla base del femminicidio, della violenza sulle donne, ovvero il possesso che l’uomo vuole averne e la sua arroganza».

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