La coproduzione diretta da Giorgio Gallione al debutto a Napoli
«Non voglio che le persone pensino che è stato possibile che i nazisti abbiano ucciso milioni di persone e poi l’abbiano fatta franca. Ma io voglio giustizia, non vendetta» scriveva Simon Wiesenthal, che dopo essere sopravvissuto a cinque diversi campi di sterminio dedicò la sua esistenza a dare la caccia ai responsabili dell’Olocausto, responsabili della morte di più di 11 milioni di persone, di cui 6 milioni di ebrei.
La vita di Wiesenthal, conosciuto anche come “il James Bond ebreo”, ha dell’incredibile: con il suo lavoro di ricerca e investigazione è riuscito a consegnare alla giustizia circa 1.100 criminali nazisti, tra cui Karl Silberbauer, il sottoufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank, Franz Stangl, comandante dei campi di Treblinka e Sobibor, e Adolf Eichmann, l’uomo che pianificò quella che Hitler amava definire “la soluzione finale”.
Con umana partecipazione e un tocco di caustico umorismo ebraico, lo spettacolo ripercorre per ellissi ed episodi emblematici 58 anni di indagini e inseguimenti, invitando il pubblico a non dimenticare. «Simon Wiesenthal si è dedicato a mantenere in vita la memoria con la speranza che queste cose non si ripetano, ma il pericolo è sempre presente», ha dichiarato Remo Girone in un’intervista a Repubblica Napoli. «Raccomandava di portare i giovani ad Auschwitz e mostrargli le prove, proponeva una sorta di educazione. Con questo spettacolo costruito da Giorgio Gallione sui suoi stessi scritti, il teatro dà il suo contributo».
Dopo il debutto a Napoli, Il cacciatore di nazisti – coprodotto dal Teatro Nazionale di Genova e Ginevra Media Production – verrà presentato in stagione a Genova dal 2 a all’11 dicembre e successivamente in tournée.