Liv Ferracchiati, autore e regista, porta nuovamente in scena la Trilogia sull’identità, percorso di indagine sul maschile e sugli stereotipi di genere, riallestendo i due ultimi capitoli: Stabat Mater – II Capitolo e Un Eschimese in Amazzonia – III Capitolo. La Trilogia, nata dalla compagnia The Baby Walk nel 2015, è stata un percorso di studio, di formazione teatrale e di vita che ha messo in evidenza come ogni essere umano costruisca la propria identità avvalendosi di modelli culturali precostituiti. Nel caso del genere il gioco di acquisizione di ruoli e forme è ancora più evidente. Seguendo la storia di una persona transgender, nella fattispecie di un uomo transgender che sceglie di non compiere una transizione fisica, gli spettacoli restituiscono un’idea di come cisgender e transgender siano influenzati dalla tossicità machista insita nella nostra società. Questa indagine sul maschile costituisce in maniera controintuitiva un riflesso del femminile.
Stabat Mater è il secondo capitolo della Trilogia sull’identità di Liv Ferracchiati, punto d’arrivo di un’intensa «ricerca antropologica sentimentale» sul transgenderismo. Il testo, vincitore del Premio Hystrio Nuove Scritture di Scena 2017, è uno squarcio sulla vita del trentenne Andrea, un uomo in un corpo dalle sembianze femminili, che pretende ordinarietà da una situazione straordinaria. Nell’affannoso tentativo di “vivere al maschile”, Andrea deve fare i conti con le difficoltà di entrare nel mondo degli adulti e con una madre che non accetta che la figlia da lei generata sia in realtà un figlio. Stabat Mater indaga e sviscera le complesse dinamiche del distacco dalla madre. Per lo scrittore Andrea la parola diviene, dunque, lo strumento attraverso il quale riappropriarsi della sua identità.
Dice il regista presentando il lavoro: «La direzione dell’attore si fonda sullo sforzo costante di una ricerca dell’autenticità, è una sorta di seconda partitura testuale fatta di pause, relazioni, ritmi martellanti o blandi. Dinamiche emotive ogni volta rinnovate dall’ascolto dell’unicità del momento, una parola recitata, a tratti smozzicata, che, organica alla drammaturgia del testo, alterna momenti di quotidianità esasperata ad invenzioni che la vanno ad alterare, come quando i “Pensieri Elementari” del protagonista sospendono dialoghi e intreccio. I “Pensieri Elementari” sono gli a-parte di Andrea, quei passaggi nei quali sfoga la sua piena emotiva e passionale con monologhi in metrica, che mostrano le trame del suo teatro interiore».
Lo spettacolo fa parte del Festival dell’Eccellenza al Femminile XIX edizione IDENTITÀ.
Durata dello spettacolo: 85 minuti.
Produzione
Compagnia The Baby Walk, Centro Teatrale MaMiMò, Teatro Stabile dell’Umbria / Terni Festival, Festival dell’Eccellenza al Femminile in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Regia
Liv Ferracchiati
Interpreti
Liv Ferracchiati, Chiara Leoncini, Petra Valentini e Renata Palminiello
Dramaturg di scena
Greta Cappelletti
Scene
Lucia Menegazzo
Costumi
Laura Dondi
Disegno luci
Giacomo Marettelli Priorelli
Suono
Spallarossa
Aiuto regia
Anna Zanetti
Sede legale
piazza Borgo Pila 42, 16129 Genova
010 53421
teatro@teatronazionalegenova.it
©2024 Teatro Nazionale di Genova |
P.IVA / Codice fiscale 00278900105
Iscriviti alla nostra newsletter!
Vuoi essere informato su quello che accade al Teatro Nazionale di Genova? Iscriviti alla nostra newsletter!
IscrivitiQuesto sito fa uso di cookie per migliorare la vostra esperienza di navigazione. La prosecuzione della navigazione comporta la prestazione del consenso all'uso dei cookie. E’ possibile impedire il rilascio dei cookie rilasciati da ADFORM cliccando su Opt-Out al seguente link: site.adform.com/privacy-policy. È eventualmente possibile negare il consenso all'installazione di qualunque cookie.