La famiglia è una “questione” che fa molto discutere, ancora oggi. Tutte le famiglie si affannano nel tentativo di avvicinarsi a un (inesistente) modello ideale, quando nei fatti essa non è niente di più e niente di meno delle persone che la compongono: imperfetta. Henrik Ibsen lo sapeva bene quando nel 1881 ha scritto, tra gli altri capolavori, Spettri, il dramma di una famiglia ammirata da tutti ma che si regge sui pilastri vuoti e pesantissimi dell’ipocrisia.
La vicenda di Helene Alving, protagonista della storia, viene riadattata da Fausto Paravidino e affidata all’intensità e al talento di Andrea Jonasson, che torna dopo oltre dieci anni sui palcoscenici italiani, diretta dal regista lituano Rimas Tuminas. Helene ha nascosto le storture dietro al sorriso per difendere il buon nome della famiglia. Ma ora è stanca. Un marito dissoluto da vivo e glorificato da morto, un figlio innamorato di una sorellastra che non sa di avere, un sacerdote che regge il gioco delle bugie in nome di rettitudine e sanità morale. Tutta questa melma taciuta su cui si muove la vicenda narrata dal drammaturgo norvegese, all’improvviso viene a galla e abbatte il moralismo di facciata, gli spettri della menzogna garanti di una solida apparenza.
Nella messinscena prodotta dal Teatro Stabile del Veneto, gli spettri ibseniani si aggirano non più nascosti, sovrapponendo passato e presente, in un luogo buio, spoglio, estensione di universi interiori. È il dramma della verità, difficile da ammettere a se stessi prima e alla società poi, che ora come allora impone modelli cui corrispondere. Eppure, Spettri è anche il dramma della liberazione, pur nel dolore provocato dal guardare in faccia i fantasmi – il tradimento, l’incesto, una fede bugiarda – nascosti nel proverbiale armadio che si nasconde in ogni casa…
Durata dello spettacolo: 1 ora e 30 minuti senza intervallo.
Produzione
TSV – Teatro Nazionale
Traduzione e adattamento
Fausto Paravidino
Regia
Rimas Tuminas
Interpreti
Andrea Jonasson, Gianluca Merolli, Fabio Sartor, Giancarlo Previati, Eleonora Panizzo
Scene e costumi
Adomas Jacovskis
Musica
Faustas Latènas, Giedrius Puskunigis, Jean Sibelius, Georges Bizet
Disegno luci
Fiammetta Baldiserri ripreso da Oscar Frosio
Sede legale
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