Terza tappa di un progetto che comprende gli spettacoli Tiresias e Guida immaginaria, Lemnos prende le mosse da una riflessione sul mito di Filottete, confrontandosi con l’omonima tragedia di Sofocle e con le vicende biografiche, i diari, le poesie, i racconti delle tante persone antifasciste greche che vennero confinate, torturate, uccise in Grecia dal 1946 al 1974. Il grande poeta Yannis Ritsos (confinato più volte) insieme a molti uomini e donne della letteratura e del teatro greco, vissero l’esperienza della tortura reiterata ma contemporaneamente riuscirono in quel confino a fare teatro, riscrivendo proprio delle tragedie. Negli anni ’60, quando in Europa la riscrittura del mito diventava un gesto politico e di rivolta per un nuovo teatro nascente, qualcuno faceva altrettanto in mezzo al Mar Egeo. Ma nessuno lo sa. Una drammaturgia originale che nasce da scoperte e risonanze con il presente, da viaggi alla scoperta di quei luoghi, da incontri e interviste. Da diari scritti nei mesi di lavoro.
Il mito narra che Ulisse e il giovane Neottolemo tornino a Lemnos, dove avevano abbandonato Filottete durante il viaggio verso Troia, per sottrargli con l’inganno l’arco donatogli da Eracle, senza il quale la guerra di Troia non potrebbe essere vinta. Alla fine, però, la rivoluzione interiore di Neottolemo modificherà l’esito della storia. Nello spettacolo creato da Giorgina Pi con alcuni interpreti storici della compagnia Bluemotion, Filottete ed Eracle sono due donne, due polarità che circondano i due diversi modelli maschili di Neottolemo e Ulisse. Lo studio storico delle tragedie messe in scena in Grecia dagli artisti nel periodo di confino offre un ulteriore spunto alla ricerca letteraria, antropologica e psicanalitica alla base dello spettacolo, al punto che il coro – figura liminale tra la tragedia sofoclea e la Grecia contemporanea – sarà interpretato da un’attrice greca.
Lemnos è un lavoro sulla tragedia del tempo fuori dalla storia e dal suo divenire, sulla sospensione tra un prima e un dopo, sulla difficoltà di ricucire col passato. Arricchito da suoni elettronici e da un’arpa suonata dal vivo, lo spettacolo diretto da Giorgina Pi, interroga la difficoltà di sentirsi appartenenti alla società in cui si è nati. L’impossibilità di scegliere se tornare a casa.
Produzione
Teatro Nazionale di Genova, ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa
in collaborazione con Bluemotion e Angelo Mai
Regia, video, scene
Giorgina Pi
Drammaturgia
Giorgina Pi con Bluemotion
Dramaturg
Massimo Fusillo
Interpreti
Fabrizio Contri, Gaia Insenga, Aurora Peres, Gabriele Portoghese, Alexia Sarantopoulou
Ambiente sonoro
Collettivo Angelo Mai
Arrangiamenti e cura del suono
Valerio Vigliar, Cristiano De Fabritiis
Costumi
Sandra Cardini
Luci
Andrea Gallo
Orari spettacolo
martedì
08.11
20:30
mercoledì
09.11
20:30
giovedì
10.11
19:30
venerdì
11.11
20:30
sabato
12.11
19:30
domenica
13.11
16:00
martedì
15.11
20:30
mercoledì
16.11
20:30
giovedì
17.11
19:30
venerdì
18.11
20:30
sabato
19.11
19:30
domenica
20.11
16:00
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