Dulan la sposa

Dhulan è la parola indiana che indica “la sposa”, ma la scrittrice e drammaturga Melania Mazzucco racconta la storia di un matrimonio tutt’altro che festoso. Scritto per la radio nel 2001, e premiato al 53° Prix Italia come miglior radiodramma dell’anno, Dulan la sposa è infatti un testo dalle forti tinte drammatiche. Valerio Binasco, regista e attore da sempre attento alle tensioni e alle possibilità della drammaturgia contemporanea, aveva interpretato il radiodramma prodotto da Rai Radio Tre: sceglie oggi di riprendere quel testo e di portarlo in palcoscenico.

La vicenda narra di una coppia di sposi tormentata dal fantasma di una ragazza trovata morta nella piscina del condominio eletto a loro nuovo domicilio. Dialogo dopo dialogo, tra loro emergono inquietanti interrogativi: chi era quella giovane donna? L’uomo la conosceva? Si è trattato di un suicidio o di un atto violento? In questa spirale di domande e congetture si staglia infine l’immagine di una giovane, proveniente da un paese lontano, vittima di sopraffazione e violenza maschili.

Tra segreti e paure, sospetti e tradimenti, questo radiodramma svela, a distanza di tempo, inedite possibilità teatrali. Con atmosfere cupe, interni oscuri e angoscianti, costruito per dialoghi e sussurri, assume i toni di un vero e proprio incubo, un fosco dramma della ricostruzione dalle tinte noir. L’impotenza femminile e l’irresponsabilità maschile, la frustrazione e la viltà, sono elementi chiave della drammaturgia di Mazzucco, che qui spinge a una riflessione drammaticamente attuale e cogente sui dislivelli di potere che sono alla base di relazioni solo in apparenza amorose, ma nella realtà tossiche e violente, troppo spesso segnate da esiti tragici. Dulan, la sposa, dunque, racconta una tragedia culturale, che arriva fin troppo spesso alla cronaca ogni giorno.

Durata dello spettacolo: 1 ora e 20 minuti.