Alla stessa ora, il prossimo anno

È una commedia brillante, gradevolissima, ironica e sentimentale quella creata dal canadese Bernard Slade nell’ormai lontano 1975 che, non a caso, ha avuto ovunque grande successo. L’edizione italiana, diretta con sorniona ironia da Antonio Zavatteri e interpretata con slancio e empatica adesione da Alessia Giuliani e Alberto Giusta, conferma la bontà e la freschezza di quella scrittura, anche a distanza di decenni.

È la storia di George e Doris, entrambi sposati, che s’incontrano per caso, giovanissimi, in un motel a nord di San Francisco. Tra loro scatta la scintilla, complice una banale ma buona bistecca. E la commedia racconta la loro storia d’amore, le peripezie sentimentali nell’arco di ventiquattro anni, tempo in cui il sentimento attraversa fasi e dinamiche diverse. Così, i due personaggi si fanno testimoni delle reciproche esistenze: i figli, il lavoro, le disgrazie, le cose semplici e dolenti della vita emergono per frammenti di conversazione, per confidenze sincere, per ricordi e piccoli scontri. Ma nei racconti spuntano anche i fatti della grande Storia, che si insinua nelle vite dei due: allora questo testo non è solo una operazione di “anatomia sentimentale”, ma anche un curioso spaccato storico e sociale.

Dice il regista Antonio Zavatteri: «Abbiamo un testo molto divertente su amore e adulterio, che è anche un “viaggio nel tempo” per noi spettatori. Seguiamo le vicende dei due amanti che ogni anno si ritagliano una pausa dalle loro vite, incontrandosi clandestinamente in una stanza d’albergo per trascorrere una notte di passione e per guardare l’altro e immaginarsi una vita diversa. Noi, con loro, attraversiamo ventiquattro anni e vediamo, attraverso le loro storie, il passaggio del nostro tempo provando quel brivido e quella vertigine che si prova nel fare un bilancio della propria vita».

Durata dello spettacolo: 1 ora e 45 minuti.